GirainGiro per Solbiate Arno 2015

Ho scoperto quasi casualmente questa corsa giovane, giunta alla sue seconda edizione. Orario di partenza insolito (19), location per me inesplorata e voglia di testarmi su una distanza più lunga rispetto a quella affrontata nelle ultime serali.

L’aspetto che infine mi ha spinto a partecipare è stata anche la sensazione che il livello generale non sarebbe stato così elevato, e l’idea di fare una gara nelle prime posizioni, mi stimolava ulteriormente.

In realtà, arrivato sul posto, mi rendo conto che forse non sarà così semplice: vedo facce conosciute di persone che sicuramente sono più veloci di me, e tra i tanti, riconosco pure Giuseppe Bollini, che da subito etichetto come il vincitore predestinato di giornata.

Mi piazzo subito in prima fila allo start (mi dico che, se non altro, verrò bene in foto!) e al via scatto come una molla, prendendo per primo la curva a sinistra.
Ovviamente sono conscio del fatto che non mi posso permettere un ritmo simile, e sulla discesa seguente riduco la velocità, facendomi sfilare.

Ma, effettivamente, mi sfilano in tanti, quasi perdo il conto: ho rallentato troppo?
Al termine della discesa, e del 1°Km, sono 17°, ma il Garmin segna 3.32. Qualcosa non torna: o qualcuno è partito troppo forte, oppure sono io che avevo troppe aspettative.

Subito dopo una svolta a sinistra, si inizia a salire: saranno 7 le salite di giornata, ma questa è sicuramente la più lunga ed impegnativa. Il fondo è composto da sassi, ma riesco comunque a correre. Durante questo tratto penso “qui potrebbero farci benissimo una tappa del Piede d’oro!”, e recupero 3-4 posizioni, quelle prese da chi è partito troppo forte.

Raggiunto l’asfalto, punto un ragazzo dei Runner Valbossa e pian piano lo raggiungo. Siamo al km 3, e dopo averlo agganciato, mi faccio tirare per circa 1km. Sullo strappo seguente, recuperiamo un’altra posizione (11°) mentre faccio da traino per un paio di Km, ma restiamo comunque vicini, tranne qualche tratto ad elastico sulle discese dove, come mio solito, allungo leggermente.

Stiamo per arrivare all’ultimo Km: il 9° è davanti a noi, e da qualche minuto continua a voltarsi indietro, segno che la benzina è finita. Ultima discesa e poi virata a sinistra per rientrare nel rettilineo di partenza, questa volta in senso contrario. La pendenza è sfavorevole rispetto al via, ma spingo e raggiungo il 9°, che prova ad attaccarsi, ma non ne ha. Siamo rimasti in due, ho la certezza che lo sprint mi sarà fatale, ma il mio compagno di gara non accenna aumenti di ritmo. A 300m provo ad allungare, lui non risponde.
Concludo 9° coprendo i 7km a 4.10 di passo medio, decisamente buono per un percorso con 85m di dislivello positivo.
Dopo il traguardo il compagno di gara mi cerca per congratularsi. È stata una bella fatica di coppia!

In generale concludo dicendo che questa gara merita assolutamente di essere rifatta, sia per il percorso (duro e probante) sia per l’ottima organizzazione. Con un po’ di pubblicità in più riuscirebbero sicuramente a fare numeri discreti.

Corsa anaerobica!

Uno dei momenti che più apprezzo della stagione podistica, è quello delle gare brevi estive.
È senza dubbio, il periodo in cui mi diverto di più. Le gare sono talmente corte, che quando arrivi in fondo, ti chiedi: “ma come, è già finita?”, mentre solo 5 minuti prima stavi implorando pietà e maledicendo la tua partenza scellerata ad un passo di 30″ più veloce di quanto saresti in grado realmente di sostenere.

Anche quest’anno, non è stato da meno.
Dopo l’inaspettato tempo fatto segnare nell’antipasto della Busto di Sera, è iniziato il consueto tour de force con il Giro del Varesotto, che ha visto la famiglia la gran completo partecipare nelle rispettive categorie (da segnalare l’ottimo esordio di Francesca, 3^ SF35 dopo l’ultima tappa, e il podio mancato per un soffio dalla piccola Lara).
Il Giro si è aperto subito con una bella conferma del passo, con i saliscendi di Besnate a 3.56 di passo, per poi continuare con la tappa di Castelletto Ticino dove ho patito il percorso tortuoso, chiudendo in 4.05.

Da qui ho piazzato poi un tour de force degno della mia miglior trance agonistica: giro del Lago di Comabbio (Run For Africa, 12.6Km ondulati a 4.20) chiuso al 15° posto assoluto, Staffetta 12x1h con gli amici di RunningForum con 14.4Km completati (4.11 di passo) e serale di Cardano al Campo a 3.52. Il tutto in 3 giorni, tra domenica e mercoledì. La quarta tappa del Giro, con le salite di Quinzano, è stata un’occasione per rigenerare, correndo al fianco di Francesca.

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Riposo obbligato quello di Quinzano, anche perché il giorno dopo ho tentato di ritoccare il personale alla Gallarate Night Run. Per 3km ho girato a ritmi da PB, ma poi il caldo si è fatto sentire, con l’aggiunta della beffa di un 11° posto (a premio i primi 10) maturato senza sapere in che posizione mi stessi trovando.

La settimana seguente ho concluso con un buon tempo la serale ondulata di Somma Lombardo a 3.56, per poi staccare un super tempo in quel di Casorate: partenza controllata (3.49), gestione (3.53), accelerazione (3.44), tenuta in salita (3.53) e finale con inaspettata nuova benzina (3.41), derivante anche da un breve calcolo che mi proiettava al PB, e addirittura ad un passaggio sotto i 19′ sui 5. Passaggio che c’è stato, per un solo secondo: 18.59 e muro dei 19 minuti abbattuto, con un passo medio di 3.48!

Parentesi di riposo dopo un ottimo Giro del Varesotto, con un trail da 21Km a Marzabotto (D+900) e tanta CL. Debutto nel giro dell’Alto Milanese nella sempre bella tappa di Castano Primo, dove accuso stanchezza ma riesco, attaccandomi a Maarco del forum, a tenere a 3.52 di passo medio. Sento che le energie cominciano pian piano a mancare, com’è giusto che sia dopo un periodo di gare corse tutte senza rifiatare. Ho un ultimo sussulto a Rescaldina, una gara che mi è sempre piaciuta, soprattutto per la linearità del percorso. Se non ci fosse quel maledetto ripido cavalcavia dopo 1Km, sarebbe una location perfetta per fare il tempo. Chiudo la gara più lunga del circuito (6.2Km) con l’ennesimo 3.52, soddisfatto del buon finale.

Dopo un’altra divagazione Trail (Monteveglio 13Km / D+550 allungati a 27Km di giornata) a Nerviano si sono palesati tutti i miei timori sulla forma in calo, accentuati dall’arrivo di un’ondata di caldo tagliagambe. Salto al Km 2, resto a velocità di crociera intorno ai 4′ ed accelero leggermente nel finale, giusto per portare a casa un 3.58. Il resto delle mie gare è composto da una StraOlona presa come corsa di recupero, e una serale di San Giorgio al piccolo trotto (4.07).
Chiudo il trittico di salite off-road Bolognesi, con la non competitiva di casa, a Savigno, 11.5Km con D+400 in quinta posizione.

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Tirando le somme di questi 2 mesi scarsi, non posso che ritenermi soddisfatto. Il passo che fino ad un anno fa era per me un’exploit, è diventato routine. Il recupero in alcune occasioni è stato praticamente assente, ma è bastata una settimana senza gare per vedere che le gambe erano riposate.

Ora farò un breve periodo di scarico, per poi attaccare nuovamente con la velocità: obiettivo la 10k di Hyde Park, durante le ferie estive di Agosto