Ho scoperto quasi casualmente questa corsa giovane, giunta alla sue seconda edizione. Orario di partenza insolito (19), location per me inesplorata e voglia di testarmi su una distanza più lunga rispetto a quella affrontata nelle ultime serali.
L’aspetto che infine mi ha spinto a partecipare è stata anche la sensazione che il livello generale non sarebbe stato così elevato, e l’idea di fare una gara nelle prime posizioni, mi stimolava ulteriormente.
In realtà, arrivato sul posto, mi rendo conto che forse non sarà così semplice: vedo facce conosciute di persone che sicuramente sono più veloci di me, e tra i tanti, riconosco pure Giuseppe Bollini, che da subito etichetto come il vincitore predestinato di giornata.
Mi piazzo subito in prima fila allo start (mi dico che, se non altro, verrò bene in foto!) e al via scatto come una molla, prendendo per primo la curva a sinistra.
Ovviamente sono conscio del fatto che non mi posso permettere un ritmo simile, e sulla discesa seguente riduco la velocità, facendomi sfilare.
Ma, effettivamente, mi sfilano in tanti, quasi perdo il conto: ho rallentato troppo?
Al termine della discesa, e del 1°Km, sono 17°, ma il Garmin segna 3.32. Qualcosa non torna: o qualcuno è partito troppo forte, oppure sono io che avevo troppe aspettative.
Subito dopo una svolta a sinistra, si inizia a salire: saranno 7 le salite di giornata, ma questa è sicuramente la più lunga ed impegnativa. Il fondo è composto da sassi, ma riesco comunque a correre. Durante questo tratto penso “qui potrebbero farci benissimo una tappa del Piede d’oro!”, e recupero 3-4 posizioni, quelle prese da chi è partito troppo forte.
Raggiunto l’asfalto, punto un ragazzo dei Runner Valbossa e pian piano lo raggiungo. Siamo al km 3, e dopo averlo agganciato, mi faccio tirare per circa 1km. Sullo strappo seguente, recuperiamo un’altra posizione (11°) mentre faccio da traino per un paio di Km, ma restiamo comunque vicini, tranne qualche tratto ad elastico sulle discese dove, come mio solito, allungo leggermente.
Stiamo per arrivare all’ultimo Km: il 9° è davanti a noi, e da qualche minuto continua a voltarsi indietro, segno che la benzina è finita. Ultima discesa e poi virata a sinistra per rientrare nel rettilineo di partenza, questa volta in senso contrario. La pendenza è sfavorevole rispetto al via, ma spingo e raggiungo il 9°, che prova ad attaccarsi, ma non ne ha. Siamo rimasti in due, ho la certezza che lo sprint mi sarà fatale, ma il mio compagno di gara non accenna aumenti di ritmo. A 300m provo ad allungare, lui non risponde.
Concludo 9° coprendo i 7km a 4.10 di passo medio, decisamente buono per un percorso con 85m di dislivello positivo.
Dopo il traguardo il compagno di gara mi cerca per congratularsi. È stata una bella fatica di coppia!
In generale concludo dicendo che questa gara merita assolutamente di essere rifatta, sia per il percorso (duro e probante) sia per l’ottima organizzazione. Con un po’ di pubblicità in più riuscirebbero sicuramente a fare numeri discreti.