Maratonina di Busto Arsizio, 8 Novembre 2015

Busto 2015, la gara di casa, con il clima che non ti aspetti. Si, riferendosi alla Maratonina di Busto si può tranquillamente parlare di meteo anomalo, quando ci si rende conto che (finalmente), dopo anni di grigiore e pioggia, splenderà il sole (e farà anche caldo).

Quinta presenza consecutiva per me (ma nel 2011 feci la 10k non competitiva) e occasione ideale per festeggiare la 21^ gara sulla distanza dei 21Km. Arrivo alla gara decisamente scarico a livello mentale: aver raggiunto l’obiettivo stagionale 15gg prima a Lodi, mi proietta in un clima da “ultimo giorno di scuola”, con poca pressione cronometrica addosso e la testa già rivolta ai cross invernali.

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Dopo il sempre nutrito ritrovo pregara con gli amici di runningforum, mi dirigo verso la seconda griglia. Una delle piacevoli novità 2015 è proprio l’introduzione delle griglie di partenza: sono lontani gli ingorghi degli anni passati, tra gente lenta davanti e curve subito dopo 300m. La gara oggi parte via liscia come l’olio, con il passo dei partecipanti ben distribuito e con un infinito rettilineo che sgrana il gruppo a perfezione. Ottima scelta dell’organizzazione, che ogni anno è in grado di stupire: nonostante si rasenti la perfezione, ogni volta sono capaci di spostare nuovamente l’asticella ancora più in là. 10 in pagella.

Passiamo alla mia gara. Come detto, la testa è libera quanto poco carica, e traduco la mia gara in uno dei più classici “o la va, o la spacca” che a livello cronometrico significa: o faccio 1.28, o faccio 1.32
Parto quindi cercando di tenere il ritmo di Lodi, e resto sul 4.13 medio per diversi Km. Ho il piacere di condividere con Jakon questa parte del percorso, anche se ho la certezza che lui abbia impostato una gara in progressione, ed è solo grazie alla mia partenza veloce che corriamo questi primi chilometri appaiati.

Arrivati al sempre piacevole passaggio in pista del Km 10 (al quale transito regolare in 41.19), sento che le gambe sono muscolarmente appesantite. Forse il caldo, forse il cross di 7 giorni prima, forse la giornata no, ma provo a stringere i denti una prima volta. Passo indenne il falso cavalcavia al Km 12, ma durante il 13 ed il 14 inizio a rallentare. Cerco comunque di non perdere troppo tempo, speranzoso in un recupero della situazione. Ma al Km 16 arriva anche un dolore alla schiena a complicare il tutto, e qui si spegne la luce. La testa non ne vuole sapere di dare impulso alle gambe, sono già certo di non poter stare sotto gli 89 minuti, ma coltivo ancora la speranza di portare a casa un altro sub ’90. Speranza che svanisce quando al Km 19 mi sorpassano i palloncini dei pacer: decido a questo punto di alzare ulteriormente il passo (farò 2Km a 4.27, i più lenti) per poi godermi l’ultimo chilometro.

Nonostante il calo, nella seconda metà guadagno comunque diverse posizioni, segno che la domenica di caldo ha causato diverse vittime. Riesco a trovare un minimo di brillantezza nel chilometro finale (4.10), il più bello, dato che si passa in piena zona pedonale del centro, che sarebbe ancora migliore se ci fosse un minimo di partecipazione del pubblico, ma non si può pretendere tutto. Arrivo nel rettilineo finale, vedo mia figlia sulla sinistra e riesco a darle il “cinque”, poi taglio il traguardo in 1.30.45, esattamente lo stesso tempo di Pavia di un mese prima.

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A settembre avrei messo la firma per trovarmi dopo la gara di Busto con un personale di 1.29, ma mi spiace comunque non aver rispettato la tradizione delle mie gare Bustocche, dove ho sempre fatto PB. Resto comunque pienamente soddisfatto dei miei progressi, e riguardando la traccia finale, mi conforta leggere che, nonostante la crisi, abbia corso la seconda metà di gara a 4.20, non propriamente il passo di chi è scoppiato dopo 12Km.

Ottimo terzo tempo in compagnia in pizzeria e rientro a casa con una certezza: fra 12 mesi, sarò ancora qui alla Maratonina!