Cross per tutti 2016 – Cinisello Balsamo

Come ormai consuetudine, dopo il Campaccio, è ora del Cross per Tutti, circuito di gare della provincia di Milano, di recente nascita.

Lo scorso anno ho partecipato a due tappe (Seveso e Cesano Maderno), quindi per me questa gara di apertura dell’edizione 2016 è stata completamente nuova.

Riscaldamento in compagnia di Mattia e, puntuali, alle 9.45 siamo al via. Enorme successo di partecipanti, segno che il cross sta riscuotendo un successo sempre più crescente.

Partenza ampia e subito ritmo elevato. Decido di non guardare mai il Garmin per tutta la gara: non serve e non voglio farmi condizionare. Il primo giro è utile per studiare il percorso: c’è fango (i miei cross precedenti sono sempre stati all’asciutto), diversi cambi di direzione (un paio con svolte ad U, con un passaggio da fare con il braccio a mulinello) e pochi dislivelli.
I primi 1800m vanno via lisci, senza troppa fatica. Dal secondo giro comincio a prendere i riferimenti davanti a me e recupero posizioni. Il fango aumenta, in alcuni punti si scivola. Memorizzo le curve meno stabili per l’ultimo passaggio.

Inizio il terzo giro con gambe un po’ affaticate, ma il fiato non manca: altri sorpassi effettuati, prendo le curve peggiori all’esterno e noto che la corsa con scarpe chiodate oggi è un vantaggio non indifferente. Arrivo al traguardo cercando l’ultimo sorpasso, che non mi riesce.

Per la prima volta non mi ha superato nessuno dopo il primo giro. I 3 giri li ho corsi interamente a sensazione ed i lap manuali recitano una regolarità quasi irreale: 7.53 7.53 7.53
Quando finisco una gara di questo tipo mi resta sempre la domanda: “avrò dato tutto?”. Nelle campestri il riferimento cronometrico manca sempre, soprattutto se non hai mai corso in precedenza su quel percorso.

L’unico raffronto che posso fare è quello del piazzamento in classifica: 117° su 203 arrivati. Lo scorso anno, nelle due gare al Cross per Tutti terminavo in posizione 130-140 su 170-180 arrivati.
Un passo avanti c’è, vedremo se confermerò questo trend anche nelle ultime campestri di questo inverno.

Qui la traccia

 

Cross del Campaccio 2016

Visto il mio recente avvicinamento al mondo delle campestri, non potevo mancare al cross che vide il mio debutto, quasi per caso, esattamente un anno fa.

Affronto il riscaldamento con Emiliano ripercorrendo quell’esordio: un rettilineo per iniziare, curva secca a sinistra per immettersi sul prato, altri due tratti lineari fino ad arrivare alla parte tecnica: 3 dossi in successione (l’ultimo alto poco meno di 2 metri) con inversione ad U per ripercorrere la salita conclusiva della serie precedente. A seguire, doppio rettilineo andata/ritorno, ultimo dosso (con discesa in curva, più lunga ed impegnativa) e allungo per rientrare nel centro sportivo, dove si riesce ad incrementare il passo fino al traguardo.

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Alle 10, sotto un bel sole, parte una batteria affollatissima da oltre 350 persone, e subito dai primi metri bisogna lottare sgomitando e spingendo a destra e sinistra.
L’inizio gara è quindi irregolare e lento, riesco a fare il mio passo solo una volta raggiunta la parte ondulata, che è il tratto del Campaccio che apprezzo maggiormente. Passo il tappeto del Km 1 per poi entrare nel centro sportivo, dove il terreno risulta essere più compatto e si riesce ad aumentare il ritmo. Chiudo così il primo giro a 4.13 di media.

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Il secondo giro è quello tattico: un uomo come punto di riferimemto, si cerca di rifiatare e salvare energie per l’ultimo giro. Come un metronomo, anche questo passaggio è a 4.13

Negli ultimi 2Km cominciano le prime defezioni, passo alcune persone e riesco a raggiungere anche i punti di riferimento del giro precedente. Ultimo passaggio nella zona delle collinette con saluto finale ai familiari appostati. Cerco ancora il sorpasso sul rettilineo del traguardo, ma chi mi precede scatta in contemporanea a me ed il tentativo fallisce. Grazie allo sprint finale, il terzo giro risulta il più veloce, a 4.12 di media.

 

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Indubbiamente uno dei miei migliori cross fino ad oggi, corso con costanza, un buon ritmo e senza arrivare troppo stravolto. Dopo il 27.04 fatto nel 2015, quest’anno il cronometro si è fermato a 25.25, 1 minuto e 40 secondi più veloce (e che mi pare un abisso, a soli 365 giorni di distanza). Interessante anche la progressione sui piazzamenti ad ogni giro, dal 228 del primo passaggio a 224, fino al 214 finale (lo scorso anno arrivai 297°, e con meno persone al via).

Tornare a correre su un percorso conosciuto, mi ha fatto capire che, sulla strada come sul prato, memorizzare le difficoltà della gara è stato un vantaggio non indifferente.

Non ho ancora una grossa esperienza di campestri (ne ho corse 8 finora) ma, per ora, metto assolutamente il Campaccio al primo posto dei percorsi più divertenti.

Prossima tappa, la prima gara del circuito Cross per Tutti, a Cinisello Balsamo

La traccia qui