Ferrara Half Marathon, 20 Marzo 2016

Ci sono gare che lasciano un segno talmente forte, che meritano di essere appuntate nel calendario, e ripetute quando possibile.

Una di queste per me è senza dubbio la Ferrara Half Marathon, gara obiettivo della mia prima parte di 2016. Già corsa con soddisfazione nel 2014 (PB e fantastica giornata), questa corsa presenta solo una pecca, che è quella di essere ad una sola settimana di distanza da un’altra delle mie gare preferite. Ecco perché ho deciso di correre un anno a Ferrara ed uno a Pieve di Cento.

Questa volta mi sono goduto maggiormente il contorno, andando a ritirare il pettorale già al sabato, girando per lo splendido centro storico e constatando nuovamente che l’organizzazione è tra le migliori che si possano trovare in Italia. Oltre all’ottimo pacco gara, ritirato insieme a Salvatore (che non vedevo da Milano 2014), ho avuto modo di assistere ad una affollata Kid’s Run all’ombra del Duomo, ed incontrare casualmente il buon Luca.

10415664_10209067382630836_1111123091229486455_nArrivo alla gara abbastanza scarico mentalmente e fresco del primato recente ottenuto alle Terre Verdiane. Questo approccio un po’ mi ha preoccupato nei giorni precedenti, perchè mi ha ricordato molto da vicino il flop dell’ultima Maratonina di Busto, corsa con scarsa motivazione. Cerco di scacciare i pensieri e mi dirigo alla buon’ora all’ottimo ritrovo pre-gara con gli amici di Running Forum per la foto di rito. Riscaldamento in solitaria, per poi piazzarmi abbastanza prematuramente in griglia, dato che non ci sono suddivisioni di tempo e vorrei evitare il traffico nei primi km.

Il percorso lo conosco benissimo, come se ci avessi corso ieri: dopo il via in pieno centro, curva secca a sinistra e poi viali enormi per 4-5Km: fossero così tutte le partenze, sarebbe un sogno. Imposto da subito il mio ritmo senza farmi trascinare troppo, cerco qualche punto di riferimento, ma anche una delle donne accreditata tra le top della Maratona (chiuderà al 2° posto) è più lenta del mio ritmo obiettivo. Così come capitato a Salsomaggiore, mi ritrovo dietro il gruppo dei Pacer delle 3h (4.15), ampiamente più veloci del previsto almeno fino a metà gara.

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Il mio passo è costante, e più veloce di quanto dovrei andare, per tutti i primi 12Km. Come al solito corro con il parziale dell’orologio impostato sui 4Km, e le prime 3 rilevazioni recitano 16.34 16.30 16.29. Va tutto bene e sarei già in proiezione PB, se non fosse per quei 100 metri di troppo che già dai primi cartelli mi hanno fatto notare che oggi ci sarebbe stato da spingere qualcosa di più, rispetto a quanto il Garmin mostrava.

Dopo aver approfittato del ristoro del Km 10 per superare i pacer (che a quel punto avevano quindi almeno 1′ di vantaggio accumulato!), corro praticamente in solitaria per il resto della gara. Dal km 12 un fastidioso vento accentua i primi sintomi di stanchezza, anche questa volta prematuri ma meno marcati rispetto all’ultima gara. So che è la parte di gara più difficile perchè fino al Km 17 si corre in campagna ma, nonostante questo, passo al Km 16 con un parziale da 16.45 (4.11), con la spernanza di riuscire a gestire il finale come in precedenza. Dopo aver abbandonato del tutto i Pacer (che sentivo comunque col fiato sul collo nonostante il sorpasso) al bivio con la Maratona, riesco ad accodarmi ad un ragazzo che sembra girare sui miei ritmi, e che sfrutto anche per ripararmi parzialmente dal vento. Dal Km 18 si arriva alle mura, con il percorso che rimane sempre caratterizzato da rettilinei interminabili. Avverto per la prima volta un po’ di caldo, nonostante il vento sia rimasto a spingere in direzione opposta, e non sono in grado di prendere la ruota di una coppia di ragazzi che va in progressione, restando leggermente bloccato sul 4.15.

E’ ora di fare i calcoli, dovendomi a questo punto affidare unicamente ai cartelli. Entro sulla porta che precede l’ultimo chilometro e al cartello dei 20 mi rendo conto di essere circa 15″ sotto il personale. Durante gli ultimi 1000 metri cerco più volte di rilanciare il passo, ma il risultato è pari a quello di brevi allunghi a fine di un allenamento, segno che la benzina sta finendo. Al nostro fianco ci sono diverse persone che stanno completando la Family Run (forse l’unica pecca organizzativa, far corrispondere i due arrivi è sempre scomodo per tutti, e nel 2014 infatti non si verificò questa sovrapposizione). Arrivo comunque all’ultima curva con un passo buono (4.10), sicuro di aver abbassato il mio miglior tempo. A questo punto non resta che godermi gli ultimi 100 metri di quello che è uno degli arrivi più belli d’Italia: tappeto, folla da entrambi i lati, richiamo dell’applauso e sorrisi per i fotografi, con il Castello Estense a fare da sfondo.

S1DX8740-500x500-w-0-0-01.28.26 è il Real Time finale, praticamente per un soffio porto a casa questo nuovo primato, ottenuto in condizioni meno semplici di quello precedente (senza dislivelli a favore) e con un leggero vento contrario nella seconda metà. Penso di avere ancora qualche secondo di margine oggi, ma il finale mi ha confermato che ho dato tutto e che quindi non è ragionevole pensare di allungare la stagione delle mezze maratone e rimandare eventuali miglioramenti all’autunno. Sicuramente non posso lamentarmi di quello ottenuto in queste due gare di inizio anno, soprattutto visti i problemi che si intravedevano all’orizzonte durante il rinnovo del certificato di Gennaio.

Nella giornata di Lunedì arriva infine la triste notizia che comunica la morte di una ragazza di soli 21 anni, partecipante alla non competitiva. Un’altro triste evento vissuto da vicino, dopo quello sempre vivo della Maratona di Firenze, che non riesco a far scivolare via come nulla fosse.

Qui la traccia della mia gara.