Il mio rapporto con le 10k, ormai si sa, è da sempre complesso. Quest’anno l’obiettivo del 39.59 l’ho messo subito tra le priorità cronometriche, dato che restava l’ultimo “muro” ancora da abbattere.
Date le premesse della serie “ci sono, ma è questione di secondi”, risulta anche determinante la scelta della gara. Lovoleto, piccola frazione di Granarolo Emilia (BO), propone in calendario una 10k piatta, con distanza omologata FIDAL e relativo rilevamento cronometrico. Il tutto, per la cifra di ben 6€, comprensiva di pacco gara, che sbeffeggia alla grande quelli che si nascondono dietro scusanti legate ad oboli da pagare alla federazione o costi per il cronometraggio.
Il meteo è incerto, come da previsioni. Arrivo al ritiro pettorali con Francesca e siamo nel mezzo di un acquazzone torrenziale, ritiriamo la nostra busta e ci rifiondiamo subito in macchina al caldo. Visto il freddo e la pioggia, la voglia di mettersi in svolazzini e canotta ed uscire a prendersi il diluvio è azzerata. Mezz’ora prima del via, nel momento in cui è ora di iniziare il riscaldamento, smette improvvisamente di piovere. Per circa 30 minuti siamo graziati a livello climatico e riusciamo a scaldarci senza patemi, ma pochi istanti prima della partenza, l’acqua torna a farci compagnia.
Perdo tempo ad appostarmi nel gruppo causa passaggio ad imbuto obbligato dal tappeto, e mi posizione oltre la metà del gruppo, inoltre, come mi era già capitato alla recente non competitiva di Sant’Agata Bolognese, mi accorgo che il Garmin si è nuovamente bloccato e necessità di un reset. Ovviamente arriva il colpo di pistola prima che i satelliti riescano ad agganciare il segnale, ma riesco a premere comunque il pulsante start, per usarlo come cronometro.
Situazione quindi nuova per me: impossibile affidarsi al passo sul display, e necessità di correre a sensazione facendo dei check chilometrici, sperando nel corretto posizionamento dei cartelli. Il primo chilometro mi sembra decisamente più corto, tant’è che il primo check segna 3.35 sul Garmin, abbastanza irreale! I passaggi successivi appaiono invece corretti (il GPS ha ormai agganciato stabilmente il segnale ed ho una certezza in più) ed il mio passo costante (3.57 4.01 4.01 4.01). Ho superato la metà della gara e la corsa con riguardo più alla respirazione che al display dell’orologio, mi ha restituito una sensazione di minor fatica. In aggiunta (finalmente) questa gara è una delle poche 10Km che non si snoda su un percorso da 5Km a circuito, che mentalmente ho sempre trovato difficile da affrontare. Infatti ai km 6 e 7 proseguo senza apparente difficoltà, se non fosse per lo scoramento di due cartelli palesemente fuori posto che mi restituiscono passaggi in 4.28 e 4.40, a fronte di un passo medio sul Garmin sempre costante sui 4′.
Un po’ deluso, affronto il Km 8 che risulta poi essere più corto (800 metri) e recupera la distanza accumulata in eccesso precedentemente. Ritorna la possibilità di essere ancora in linea per restare sotto i 40′, mentre sento, proprio durante il penultimo chilometro, i primi cenni di fatica. Stringo i denti, manca veramente poco prima di raggiungere il traguardo: ultime 3 curve, il cronometro dice 39.48, spingo lanciandomi verso l’arrivo e fermo il cronometro, esausto. Tempo di rifiatare ed alzare il braccio per leggere un 39.59 che è il tanto atteso risultato che speravo di ottenere! Ho patito tanto nell’ultimo anno per ottenerlo, ma era veramente solo questione di trovare giornata e percorso ideali, perchè comunque muscolarmente ho assorbito bene la gara e la FC media (152bpm) è lontana dai valori ottenuti in gare simili. Forse anche grazie all’approccio più sulla sensazione?
Finalmente so di aver ottenuto un traguardo in cui credevo e per il quale mi sono allenato tanto, nonostante la presenza degli immancabili dubbiosi che sollevano questioni su misurazione del percorso/altimetria in discesa/presenza di real time e chi più ne ha più ne metta. Probabilmente partecipando con una bicicletta ci sarebbero meno dubbi sull’autenticità del crono di una gara. Ma è così che gira il mondo, basta guardare avanti…
Ora spazio alle gare serali e veloci, con nessun obiettivo particolare se non quello di divertirmi e andar forte.
Qui la traccia