Biella-Oropa, 30 Luglio 2016

Estate inoltrata, da sempre periodo di potenziamento. A dire la verità, quest’anno non ho sicuramente dedicato il tempo giusto alle salite così come negli ultimi 2 anni, dove più volte avevo percorso l’ascesa al Campo dei Fiori, perfetta per lo scopo. Dopo le due sessioni di ripetute in salita nel mese di Luglio, ho così deciso di partecipare ad una gara che avevo adocchiato più volte in passato, la Biella Oropa.

Dopo essermi documentato su RunningForum e sul sito ufficiale, ho deciso di iscrivermi. Dalle analisi, l’ascesa al Santuario mi sembra similare a quella dell’osservatorio di Varese, con circa 900m di dislivello da percorrere in 12Km, contro i 10 di quella Lombarda.

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Al ritiro pettorali incontro i forumendoli Franchino (e compagna), Pippotek e il padrone di casa Grantuking. Tempo di fare un breve riscaldamento (sotto qualche goccia di pioggia) e di incamerare qualche prezioso consiglio da Franco (che ho rivisto con piacere dopo l’esperienza alla Mezza di Torino), esperto della gara, ed è ora di mettermi in griglia. Il piano è confermato: non avendo target di passo, devo correre con un occhio solo alla FC, da tenere costantemente sotto controllo per evitare di andare fuori giri e arrivare senza benzina nel finale.

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Allo sparo, inizio ad attuare la mia tattica: Garmin in modalità distanza/battito e nessun’altra informazione. Il primo Km è ancora in centro a Biella ed è quindi veloce (4.33), mentre dal secondo si comincia a salire e quindi a dosare le forze. Il terzo Km presenta già la prima marcata salita di giornata (punta al 13%), ma in cima si può rifiatare per quasi un Km, con accenno di discesa, così da percorrere il 4° in 5.00.

Dal quinto Km si ricomincia a salire, prima di affrontare il clou dell’ascesa: 5Km con 470m di dislivello, comprensivi di due veri e propri muri con punte del 21% nel primo e 25% nel secondo. Cerco più volte di non cedere al passo, sfrutto ogni ristoro ed ogni spugnaggio (presenti con buona frequenza su tutto il percorso), arrivando al punto di correre andando alla stessa velocità di chi cammina. Noto tante persone che hanno poca esperienza di corsa in salita, approcciano la salita in modalità ripetuta, camminando e ripartendo con strappi che fanno ancora più danni. Bisogna invece andare dosando le forze, questo è l’approccio da tenere su tracciati di questo tipo. Riesco a percorrere questi 5Km con un passo medio poco sotto i 7’/Km, probabilmente tra i più lenti metri di gara mai fatti, escludendo quelle con tratti al passo. Aiutano, non poco, le numerose persone affacciate sulla strada nei paesini: bambini a tifare, gente ad applaudire, campanacci montanari come fossimo ad una gara da sci, tifo anche dai finestrini delle auto. Merita menzione tra tutto questo un autobus costretto a fermarsi ad un incrocio: motore spento, passeggeri costretti a scendere che nell’attesa si mettono ad incitare i concorrenti. Sono lontani i clacson delle città che fanno da sottofondo ad ogni strada chiusa.

Tornando alla mia gara, passato Favaro le difficoltà maggiori sono, sulla carta, alle spalle. 2Km perlomeno corribili, la pendenza cala e lascia spazio nuovamente ad alcuni tratti di piano, dove si riesce anche a spingere. Ma devo fare i conti con un imprevisto: oltre alla stanchezza accumulata, il mio sempre problematico adattamento alla quota. Lo scompenso di pressione si concentra tutto sui miei timpani e comincio a sentire un dolore sempre più crescente. Sorpasso ugualmente tante persone nel finale, ma non spingo quanto vorrei e quanto potrei. Il dolore è via via sempre crescente, quando l’ultimo tornante finalmente mostra il Santuario e l’arco di arrivo. Ancora 500 metri stringendo i denti, con rettilineo finale sui sampietrini e ultimo tratto di salita che accompagna i runner fino alla finish line. Alzo le braccia al cielo, e concludo la mia gara, soddisfatto di aver conquistato anche questa salita. Per qualche minuto vago nell’area ristoro sperando il dolore alle orecchie cali, ma il tutto si risolverà solo quando la navetta ci avrà riportato a Biella.

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Chiudo in 183^ posizione su 475 classificati, in 1.14.36, forse un paio di minuti in più del tempo previsto, ma la mia stima era basata su 11,8Km e non 12,2. In più la salita era a tratti veramente estrema, e si faticava a smaltire la stanchezza nei rari tratti piani. Sorpresa positiva di serata anche il tempo di Francesca, arrivata sprintando ad Oropa, considerato che era la prima volta che affrontava un dislivello di questo tipo.

Qui la traccia

Notturna della Portaccia, Castiglione dei Pepoli 16 Luglio 2016

Quarta edizione per questa bella manifestazione scoperta per caso qualche giorno fa, che mi ha attirato subito per la location mai visitata prima, un bel borgo in provincia di Bologna (ma che é risultato a tutti gli effetti decisamente toscano) incastonato sugli appennini a 700m di altitudine.

Data la sua conformazione, é la classica gara senza un metro in piano. Me ne accorgo già durante il riscaldamento tra le vie strette del paese, e dalla difficoltà a trovare un rettilineo piano per qualche allungo prima del via.

La gara prevede 11.2Km ricavati da un anello da 3.7Km da percorrere tre volte. Partenza e passaggio ad ogni giro nella centrale piazza storica di Castiglione, affollata ed addobbata a festa per l’occasione.
Alle 21, con il sole ormai in fase calante, parte la gara competitiva. Mi piazzo tra le prime posizioni esclusivamente per evitare di rimanere intrappolato, e la strategia paga, perchè dopo essere passati sotto la Portaccia, una curva a destra ci immette in una discesa di quasi 1Km intervallata da 3 tornanti. Decido (saggiamente) di prendere il primo giro in modalitá studio: non avendo obiettivi cronometrici voglio godermi la serata ed evitare di arrivare all’ultimo giro in riserva. Il secondo Km presenta una prima marcata salita seguita da un tratto rettilineo, utile per prendere fiato prima del salitone interminabile del Km 3, che porta in cima al paese e permette una splendida vista. Gli ultimi 700m conducono nuovamente alla piazza centrale, con una discesa a doppia esse degna di una gara di sci, da percorrere a rotta di collo.

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Il primo giro fila regolare, non guardo praticamente mai il Garmin e gestisco bene la fatica. Sono qualche metro davanti alla terza donna ed in lontanaza vedo la seconda che perde terreno. Non avendo molto da chiedere alla serata, cerco di farle da lepre per raggiungere la seconda piazza. Sará una lunga rincorsa con aggancio completato ad 1Km dal traguardo, quando però la seconda donna risponde quasi immediatamente e stacca nuovamente l’avversaria. I miei tre giri sono stati molto costanti: probabilmente avrei potuto spremermi maggiormente, ma ho preferito girarmi a destra e a sinistra o richiamare il numeroso pubblico presente su tutto il percorso.

Chiudo in 49.06 al passo medio di 4.23, 51° posto su 197 classificati in totale.
Un giudizio finale sull’organizzazione della gara, praticamente perfetta. 10€ per una gara cronometrata con chip, pacco gara con canotta tecnica, palazzetto dello sport con doccia calda, ristoro finale degno di un matrimonio, percorso molto presidiato (se non fosse che dopo 300m dal via ci siamo trovati una macchina all’interno della prima curva) e servizio fotografico. Nulla da eccepire, gara da ripetere senza esitazione!

Qui la traccia

Mercallo Night Run, 1 Luglio 2016

La mia estate costellata di serali procede senza particolari sussulti cronometrici, se non per la parentesi raccontata nel precedente articolo. Nel fitto calendario, spicca l’ennesimo giro del lago di Comabbio, che probabilmente ha raggiunto la sua sesta edizione negli ultimi tre mesi.

A dirla tutta, questa Mercallo Night Run, organizzata dal GAM Whirlpool, riesce a diversificare l’offerta, proponendo una partenza ritardata (alle 22), la conseguente obbligatorietà della luce frontale, ed un senso di marcia antiorario, in controtendenza verso il più consueto percorso.

Non mi pongo particolari obiettivi di serata: circa due mesi fa alla Run 4 India non avevo brillato particolarmente, e le recenti gare non erano state incoraggianti. Per rifiatare dai ritmi elevati del periodo, mi sono concesso due giorni di completo riposo, così da arrivare più fresco del solito al via.

La partenza viene all’ultimo momento spostata in avanti di 200 metri, per evitare un facile imbottigliamento subito dopo il via. Il ritmo è fin dai primi momenti troppo elevato, faccio un veloce conteggio della posizione e mi metto su un passo più consono. Ho davanti circa 15 persone, quindi cuore in pace (i primi 10 a premio) e velocità che mi permetta di non arrivare cotto nel finale. Guardo poco il cronometro, concentrandomi sulla respirazione e dosando le forze: il percorso misura poco più di 12Km, e i suoi continui saliscendi rendono inutile un continuo riscontro di passo.

I primi 4Km risultano utili per ambientarmi: non ho mai corso di notte, l’umidità è a livelli massimi, e sto comunque spingendo: dopo il 4.02 iniziale, alterno chilometri a 4.27 4.12 4.23, a testimonianza che il tratto che porta da Mercallo a Corgeno sia il più ostico del giro. Ho la conferma, come già avevo ipotizzato in partenza, che affrontare questo segmento di percorso ad inizio gara sia un vantaggio, perchè significa farlo ancora con forze al 100%. Il tratto successivo, che ci porta verso metà della distanza, è abbastanza veloce, così riesco a girare in 4.09 e 4.19. Patisco un po’ il chilometro 7, all’altezza di Varano Borghi, che è anche il tratto più panoramico della serata: splendido correre nel silenzio, al buio, con poche luci (il gruppo è completamente sgranato) e con il lago al buio a fianco. Proseguo per diversi tratti guardando a sinistra, per godermi il momento.

Arrivati al Parco Berrini di Ternate (che ben conosco in quanto base logistica di diverse gare) rimango da solo con Cerreto del GAM Whirlpool, dato che il nostro gruppo di 5 persone ha da un paio di chilometri perso 3 elementi. E’ il momento più difficile della gara, dove una nuova salita mi fa perdere qualche metro da lui. Al chilometro 10 (a Comabbio) affrontiamo il tratto più interno, lontano dal lago. Durante una curva, mi volto per verificare la situazione alle nostre spalle, notando che dietro di noi c’è il vuoto. Inutile spingere ulteriormente, da qui alla fine mi aspetta una gara a due.

Decido di rifiatare durante il Km 11, ho pian piano recuperato quei pochi metri che mi separavano dal mio avversario e procediamo ormai appaiati. Credo lui sia in difficoltà e ripercorro mentalmente l’ultimo chilometro di gara, affrontato meno di 2 ore prima durante il riscaldamento. Arrivati alla discesa del campeggio di Mercallo, sfrutto lo slancio per allungare leggermente su di lui, insisto sulla spiaggia per conservare il vantaggio per poi affrontare l’ultima salita senza voltarmi. Finita l’ascesa, svolto a sinistra sulla ghiaia per gli ultimi 300m, ma non sento l’avversario avvicinarsi. Resto comunque ad alto ritmo (il cronometro dirà 4.04 al Km 12 e 3.54 negli ultimi 200 metri di gara) e arrivo al traguardo dove un discreto pubblico assiste agli arrivi, sfidando le terribili zanzare presenti in gran numero per l’occasione.

Grazie all’accelerazione finale chiudo il giro ad un passo di 4.18, inferiore alla mia miglior prestazione di un anno fa, alla Run 4 India 2015. Risultato inaspettato  viste le premesse, e che mi fa pensare che per le mie caratteristiche sia meglio questa direzione di corsa intorno al Lago: probabilmente mi adatto molto meglio a correre con strappi più decisi, ma brevi, e alle discese lunghe, decisamente più corribili rispetto a quelle del senso inverso.
Vince la gara Luca Ponti dell’Atletica Casorate, seguito dal compagno della Palzola Marco Tiozzo e da Francesco Mascherpa (HRC). 14° posizione per me, una sorta di abbonamento, dato che è la terza volta che mi classifico 14° al Lago di Comabbio. Nella classifica femminile Simona Lo Cane precede Antonella Panza e Lia Pozzi.

Buona l’organizzazione, eccellente su alcuni punti (presidiare tutti i punti pericolosi con il buio necessita di un gran numero di volontari), in ombra su altri (ristoro letteralmente al buio, partenza cambiata in corso d’opera). Nel complesso, una gara da ripetere.

Qui il percorso, e qui le classifiche complete