Con colpevole ritardo, eccomi a riassumere il racconto della mattina passata a Pieve di Cento, bella e veloce gara che ho già corso due volte nel 2013 e nel 2015, segnando una perfetta alternanza con la vicina (sia come distanza che come data) Ferrara Half Marathon, fatta nel 2014 e nel 2016.
Come ho già ripetuto in più articoli, la mia travagliata preparazione invernale non è stata per nulla incentrata sulla distanza dei 21km: il tempo perso mi ha fatto cambiare programma, dirigendomi sulla velocità, in vista delle 10k e delle serali estive. Mi presento quindi alla gara senza pretese e addirittura a digiuno di lunghi da ben 2 mesi, l’ultimo dei quali corso proprio alla Maratonina d’Inverno di gennaio, sulla quale non ho nemmeno scritto nulla, dato che la presi come un allenamento con ripetute all’interno.
L’ultima uscita prima della gara (un banale 4×2000 a ritmo mezza con recuperi corti) mi aveva dato quantomeno un avvertimento: “non provare a partire a 4.15, altrimenti non arrivi in fondo”. Decido quindi di giocarmela su un passo poco più lento, intorno ai 4.18, sapendo che la distanza qui corrisponde abbastanza bene con quanto misurato dal GPS, e che quindi avrei trovato un valido alleato per il mantenimento del ritmo.
Purtroppo, come nel 2014, si affronta un forte vento. Vento che probabilmente renderà meno calda la giornata (prima gara dell’anno corsa indossando solamente la canottiera), ma che su diversi tratti darà fastidio non poco, soprattutto in un tracciato come quello di Pieve, dove l’aperta campagna espone maggiormente al fenomeno.
La gara scorre via abbastanza velocemente: riesco a girare al passo prefissato facendo tesoro dei vari trenini di turno, e passo metà gara con una proiezione sull’1h31, che tutto sommato sarebbe anche un bel risultato. Sfrutto il tratto coperto dall’argine per aumentare un po’ il passo in vista del finale, raggiungendo anche la terza donna in classifica, ma poi, come prevedibile, dal Km 16 inizio a pagare il conto, a causa dei pochi km nelle gambe. Con l’aggiunta del ritorno del vento, il passo si alza, anche se non eccessivamente, di 10″/Km, così da farmi perdere circa 40 secondi sul possibile target.
Nell’ultimo chilometro riesco a tornare a spingere decentemente, chiudendo in 1.31.45 (non c’è real time ufficiale, il gun time dirà 1.31.54), in 101^ posizione (grazie a chi mi ha passato a pochi metri dal traguardo!).
Per questa prima parte di stagione ho decisamente chiuso con questa distanza, mi fa comunque piacere aver corso ad un ritmo decente nonostante la preparazione nulla.
Qui la traccia.