Montanara di Vergato (BO), 7 Maggio 2017

Quarta partecipazione a quella che considero una delle gare più belle del panorama bolognese. Manifestazione che ha segnato il mio debutto agonistico nel lontano 2012, e che mi ha visto presente anche nelle edizioni 2013 e 2015.

Visti i diversi articoli già presenti sul blog, non sto a dilungarmi molto sulla tipologia del percorso, unico nel suo genere. Mi presento alla gara con l’obiettivo ambizioso di correre sul filo del tempo registrato nel 2015 (migliore ottenuto), dato che la conformazione non permette di avere un riferimento preciso sul passo da tenere. Prima di procedere con il riscaldamento in compagnia di Francesca, memorizzo i passaggi al Km 5 e al Km 10, rispettivamente in cima alla prima salita ed in coincidenza con l’inizio della discesa finale.

Il clima è ideale: l’abbassamento delle temperature di queste settimane garantisce temperatura perfetta per correre, mentre le piogge pesanti degli ultimi giorni regalano una tregua proprio per la mattina della gara: canotta e svolazzini, e il problema vestiario è superato senza troppi intoppi.

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Al via della gara competitiva ci sono circa 200 persone. Puntuale alle 9 arriva lo sparo, che introduce il gruppo nel primo chilometro di gara che, lento ed inesorabile, comincia ad incrementare il saldo del dislivello positivo di giornata. Parto abbastanza cauto rispetto al passato, affrontando la salita con un occhio al cardiofrequenzimetro e ascoltando la respirazione. Quando arriva il maledetto 5° chilometro la pendenza raggiunge il suo massimo di giornata, ma affronto questo punto del percorso sapendo che a breve ci sarà il tempo per rifiatare. Transito al primo intertempo di giornata con 13″ di ritardo rispetto al tempo migliore, ma le sensazioni sono buone.

La fase successiva prevede un’alternanza perfetta di saliscendi, interrotti parzialmente da un tratto di circa 800m da correre tra erba e sterrato. Ricordo in passato di aver patito particolarmente l’ultima salita dura di giornata, quella del Km 8, dove il passo medio fu peggiore di quello registrato al Km 5. E anche qui confermo invece il buono stato, chiudendo l’ultima ascesa meglio del previsto. Si rifiata per un paio di km, sempre con profilo altimetrico ondulato, prima di dirigersi verso l’ottovolante finale, che prevede il recupero di tutti i metri di ascesa, con il dislivello negativo concentrato in soli 3000 metri.

Dopo essere transitato al Km 10 con pochi secondi di margine rispetto all’obiettivo, mi appresto ad attaccare la discesa più divertente che io conosca. Ricordo in precedenza di aver corso intorno al 4′ questo tratto di strada, ma questa volta sono più “fresco” ed ho la possibilità di spingere. Lo sento subito dai primi metri con pendenza a favore: non è la discesa a trasportarmi, ma sono io che la affronto, acquisendo fiducia metro dopo metro. Il Garmin conferma: 3.52 e 3.49 per i primi km 11 e 12. Dopo un piccolo imprevisto (la scarpa slacciata mi costringe ad una difficoltosa sosta per l’allacciatura), vengo riagganciato dalla donna in 5^ posizione, sulla quale avevo preso qualche metro. Il Km 13 è quello con il dislivello negativo più accentuato (-10% la pendenza media). e presenta diversi tornanti per ridurne l’impatto. Riesco a chiudere anche questo passaggio in 3.47, prima di dirigermi verso il centro paese.

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Gli ultimi 1800 metri sono abbastanza difficili a Vergato, perchè senza la spinta del dislivello ti senti improvvisamente piantato. La compagna del finale di gara mi precede nel tratto del parco con il ponte che attraversa il Reno, faccio un chilometro a 4.20, quando la affianco nuovamente e le do il cambio. Un rapido calcolo mentale mi dice che con un passo di 4.30 sarei circa sul tempo della migliore prestazione, e non mi rendo conto di un andatura invece ancora brillante e ben più veloce (4.05). Ultima curva a sinistra, leggera salita verso la splendida Piazza dei Capitani e traguardo. Finisco in 1.10.43, quasi 50 secondi meglio del 2015, stanco ma molto soddisfatto.

Encomiabile come sempre l’organizzazione della gara, la LumegAltoreno, con l’aggiunta di Claudio Bernagozzi, ha gestito benissimo tutto, dal ristoro alla consegna dei pettorali e dei pacchi gara, fino allo speakeraggio divertente ed efficace. Una gara che non mi stancherò mai di ripetere, sapendo bene che non riuscirò per sempre a migliorarmi a livello cronometrico.

Qui la traccia

Per…Correre Legnano, 30 Aprile 2017

Prima edizione di questa manifestazione organizzata dai Runners Legnano. Quando, circa un mese fa, lessi il volantino, la decisione di partecipare fu  praticamente immediata: mi piace correre a Legnano e la distanza corta (da 10k) si abbinava perfettamente alle mie necessità di questa primavera.

Il percorso, dopo qualche aggiustamento di “viabilità”, si presenta diverso dalle solite gare corse spesso in periferia: partenza al Castello di Legnano (a pochi metri dal palcoscenico della Cinque Mulini), un doppio giro del centro città, un finale nel verde del Parco Castello.

Arrivo circa un’ora prima del via, ringrazio di aver ritirato il pettorale il giorno precedente (la lunga coda ha obbligato uno spostamento dello start di 10′) e mi vado a riscaldare insieme a Francesca e Friz, che conosco per la prima volta.

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Sensazioni non ottimali, a causa del prevedibile picco di allergia che mi ha tagliato più volte il fiato nei giorni precedenti alla gara. Cerco di non pensarci troppo e mi piazzo tra le primissime file degli oltre 1000 iscritti (tra 3, 10 e 20k) al via.
Come al solito, i propositi lanciati durante il riscaldamento (“provo a partire tranquillo e andare in progressione”), svaniscono subito allo start: partenza nel gruppone di testa, fotografi ovunque, e cronometro che dopo 700 metri segna una media di 3.51. Decisamente troppo per un piano gara che prevede un ritmo tra 4.05 e 4.10.
Torno a ritmi più sostenibili mentre affronto il primo giro del centro, un anello da 3.5Km. Conosco abbastanza bene queste strade (in parte prese in prestito dalla Legnano Night Run) e so che bisogna stare attenti ai dislivelli, perché uscendo dal centro la strada sale. Purtroppo mi rendo presto conto che il Garmin non è un buon alleato qui: diversi alberi coprono la visuale, oltre alle vie strette tra i palazzi. Il display mostra un andamento fin troppo ballerino, e il ritardo rispetto ai cartelli mi fa capire che la soluzione migliore è quella di andare a sensazione.
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Così faccio, girando quasi sempre poco sopra i 4.10 e sapendo che solo alla fine avrò la certezza del passo di gara. Percorro a ritmo abbastanza costante i due giri del centro e sono al km 8 quando mi dirigo verso il finale. Dopo qualche km corso in solitaria, all’ingresso del parco (finalmente) qualcuno mi raggiunge, e mi sta davanti per tutto il km 9 quando, improvvisamente, si volta e rallenta, così da poterlo prima affiancare e poi superare, uscendo così dal parco nuovamente davanti a lui.
Gli ultimi 1000 metri sono un anello intorno al Castello, trovo qualche residuo di forza e, nonostante qualche pericoloso incrocio con gli arrivi della Family Run, stacco il compagno degli ultimi 2km. Chiudo i 10.25Km della gara in 42.12, ad un passo di 4.07. Il Garmin ne segnerà 10.05, a causa delle perdite di segnale. Data la partecipazione massiccia di runner amatoriali, chiudo al 21° posto su 534 partecipanti alla 10 chilometri.
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Un giudizio su questa prima edizione: come tutte le gare neonate, è normale che ci siano degli aspetti da migliorare come la consegna pettorali il giorno della gara, qualche indicazione in più nelle svolte cruciali del percorso (io non ho avuto problemi, ma ho letto di qualche errore di percorso) e qualche stranezza sul cronometraggio (mi viene accreditato un improbabile 39.52 di Real Time, ma è “colpa” di OTC). Ho trovato comunque positiva la gestione del deposito borse (velocissimo), il ristoro finale corposo ed il piacevole percorso. Leggermente superiore alla media il costo di iscrizione, anche considerato il pacco gara.
In conclusione posso comunque dire che, se rifacessero questa gara domani, la ripeterei senza pensarci due volte. E forse questo, in fin dei conti, è quello che importa maggiormente.
Qui la traccia