Cosa c’è di meglio di una gara podistica nel mezzo di un weekend di vacanza?
Se aggiungiamo il fatto che in questo momento la forma è al top, e la distanza prevista di 5Km si abbina perfettamente agli allenamenti del periodo, il gioco è fatto.
Dopo aver prenotato, in Aprile, un weekend di 4 giorni a Berlino, ho cercato su internet per capire se c’era qualche possibilità di gareggiare in terra tedesca. Dopo una vana ricerca su eventuali ParkRun, ho scoperto questa competizione giunta alla 12^ edizione, che prevede due distanze (5km e 10km). Decido per quella più corta, che è quella per cui mi sento più preparato in queste settimane.
La location è invitante: si corre quasi interamente lungo la Sprea, con due passaggi previsti sui ponti e lo sfondo del Bundestag e del bel edificio della Cancelleria Federale.
Dopo un breve riscaldamento, corso in parte a fianco della mini Run di Lara, mi posiziono al via. I partecipanti sono poco meno di 300, in linea con i numeri delle recenti gare del Giro del Varesotto, ma so già che il livello sarà decisamente più basso, dopo aver letto le classifiche dell’edizione precedente. Punto a piazzarmi nei primi 20 posti, con un occhio di riguardo al podio di categoria M35.
Alle 10.30, sotto un cielo coperto ed un fastidioso vento (13° la temperatura), si parte.
Fin dai primi metri lo slancio deciso di un paio di atleti, mi fanno capire che è forse meglio controllare il ritmo per evitare di andare fuori giri in un amen.
Passo al primo chilometro, mentre mi sfila (anzi, mi svernicia letteralmente) la prima donna del gruppo. Mi trovo in quinta posizione, con i 4 davanti a me che hanno un passo sicuramente troppo rapido per le mie gambe. Nonostante i propositi, e correndo senza guardare l’orologio, il primo riepilogo del Garmin recita 3.37, insieme a quella bella e rara sensazione in cui “le gambe vanno da sole senza spingere eccessivamente”.
Dopo una breve escursione in un parchetto, si ritorna lungo il fiume dove, purtroppo, anzichè restare a livello dell’acqua, dobbiamo percorrere una ascesa per salire ad altezza strada ed affrontare il primo ponte di giornata. Gestisco il dislivello e passo al 2° Km in 3.43. A metà percorso, arriva un altro imprevisto: dopo una svolta a sinistra dobbiamo fare 250 metri su erba, con terreno poco regolare, in un tratto dove il vento comincia a soffiare in direzione contraria. Sfrutto la discesa al fiume per reagire e tenere a 3.47.
Un rapido calcolo mi dice che ho circa una 15 di secondi da gestire rispetto al tempo di 4 giorni prima a Casorate, ma il quarto chilometro è quello della difficoltà: la strada è leggermente in salita, e un paio di cambi di direzione sembrano lasciare il segno su ritmo e fiato. Credo di essere vicino al tracollo, ma il GPS contiene questa sensazione, segnandomi 3.57. In questa fase perdo 3 posizioni, cerco di agganciarmi ad un atleta che da un rapido sguardo mi sembra proprio quello che mi sta “rubando la posizione di categoria”. Lo sfrutto per qualche metro, ma quando approcciamo l’ultimo ponte, a 400 metri dal traguardo, lo vedo sprintare senza la possibilità di reagire. Aumento comunque il passo, riuscendo a chiudere l’ultimo 1000 in 3.45.
Taglio il traguardo in 18.48, la distanza totale è qualche metro (30 metri da Garmin) in meno ai 5Km dichiarati, ed ovviamente non avrò mai la controprova sulla misurazione. Sono 10 i secondi in meno di Casorate, con un passo medio che risulta praticamente lo stesso (3.48). Chiudo con una splendida 8^ posizione ed un inaspettato 1° posto di categoria M35 (proprio vero che i tedeschi portano male gli anni!).