Giusto per stravolgere continuamente la preparazione autunnale, torno a sfruttare una gara nella mia regione adottiva per far girare un po’ le gambe, dopo l’iniezione di fiducia a Cento. Le gare obiettivo della stagione si avvicinano pian piano e, tra una seduta di ripetute ed un lungo, è ora di cominciare a testare la condizione seriamente.
Mezza Maratona di Correggio, la numero 33 della mia vita da podista. Percorso che non può presentare asperità (anche se ammetto di averlo visionato ben poco) e previsione di passo intorno al ritmo della corsa media, quindi sui 4.25. Dopo aver rivisto dopo tanto tempo Andrea, ed essermi riscaldato insieme a Paolo, mi dirigo in griglia.
Messa da parte l’ipotesi di fare da pacer a Paolo, inizio la mia gara con un ritmo leggermente più veloce del previsto, a 4.20 di passo. Per un paio di volte nei primi 2km alzo l’acceleratore per gestire il ritmo, ma poi vedo che le gambe rispondono molto bene e decido di assecondarle, almeno in parte. La mia prima ora (abbondante) trascorre praticamente tutta in questo modo: passo costante, fatica sotto controllo e frequenza cardiaca molto buona e regolare. Riesco a fare i primi 16km tutti tra 4.18 e 4.23, correndo spesso senza riferimenti utili, date le scarse occasioni di correre in gruppo, nonostante la mia andatura da metronomo.
Al Km 17, seppur non in preventivo, decido di spezzare la monotonia aumentando il passo: da qualche minuto sto recuperando posizioni, e voglio vedere se riesco a strappare un tempo inferiore a 1h31. Giro a 4.14 è tutto sembra andare per il verso giusto, ma tra il Km 18 e 19 si palesa un imprevisto di giornata totalmente inatteso: l’ennesimo tratto su ghiaia (il terzo di giornata, ma i primi due li avevo digeriti abbastanza bene) abbinato al passaggio nel parco cittadino, che presenta cambi di direzione secchi in successione, con l’aggiunta di un sottopasso ferroviario a fine parco. Il passo si alza prima a 4.22 e poi al 4.26 del 19°Km, il più lento di giornata.
Tornati sulla sede stradale, cerco di riprendere il discorso da dove l’avevo iniziato, e concluso gli ultimi 2km con un’incoraggiante progressione a 4.13 e 4.07.
Taglio il traguardo in 1.30.45, a 4.18 di passo e 146bpm medi di frequenza cardiaca, che è il dato più interessante di giornata. Se torno indietro esattamente di 12 mesi, a Pisa avevo corso con un tempo simile, ma disputando una gara completamente diversa, partendo per cercare il sub 90′ e finendo in riserva piena.
Inutile nascondere che una prestazione come questa dà molta fiducia per le gare di Gallarate e Busto Arsizio: non ho ancora un’idea precisa del passo da tenere, ma le idee si stanno schiarendo giorno dopo giorno
Qui la traccia