Sicuramente 2 mesi fa non avrei assolutamente pensato di ritrovarmi al via di una Mezza Maratona al 25 di Novembre. Il mio programma prevedeva di trovarmi già con la testa vuota da obiettivi e ripetute, pensando esclusivamente a divertirmi con gli amati cross di fine autunno.
Invece, dopo la Maratonina di Busto Arsizio, si è deciso di sfruttare fino in fondo quella forma costruita giorno dopo giorno, in una preparazione iniziata ormai da 4 mesi, durante le vacanze estive. Trovandomi a Bologna per il weekend la scelta è quasi istantaneamente caduta su questa bella mezza maratona, già corsa nel 2016, che mi aveva positivamente impressionato per organizzazione ed un percorso tutto sommato veloce e adatto ad un ultimo tentativo cronometrico stagionale. L’ampio numero di premiazioni categoria è stato infine uno stimolo in più per iscrivermi alla gara.
Nonostante le previsioni meteo per tutta settimana dichiarassero una mattina con 8° e cielo sereno, nelle 24 ore precedenti la situazione è improvvisamente cambiata, al punto che per proteggermi dalla pioggia l’unica soluzione è stata quella di indossare un cappello rosa fluo (gentilmente prestato da Francesca), dato che non avevo portato altro con me da casa per l’evenienza. In aggiunta alla pioggia, anche un vento freddo, che mi ha spinto saggiamente ad indossare anche un sotto maglia, oltre a manicotti e guanti.
Il warm-up è lungo, data la bassa temperatura ho bisogno di qualche minuto in più per scaldarmi, e alle 9.30 sono nelle prime file in partenza.
Al via cerco di impostare una tattica simile alle due gare di Correggio e Busto Arsizio, evitando però di fare passaggi troppo vicini al 4’/Km, per arrivare alla seconda metà più brillante rispetto ai precedenti tentativi. Si corre tutto sommato bene: nei primi 10Km, dove si passa prima nel Parco Urbano e poi a ridosso delle mura di Ferrara, più di una volta devo togliere il piede dall’acceleratore: controllo molto bene il passo e giro costantemente tra 4.03 e 4.07, transitando al cartello dei 10 in 40.46, in linea con quanto pianificato.
Le sensazioni sono buone e non mi sento per nulla affaticato. Gestire nella prima parte di gara mi ha portato ad essere decisamente più fresco rispetto alle ultime esperienze. Rinfrancato da questa situazione, riesco a trovare anche un buon gruppo di 4 persone che viaggia sul mio ritmo, e mi aiuta anche a stare più coperto in un tratto dove il vento si fa sentire particolarmente. Giro regolare fino al 15° Km, quando sono io ad allungare perchè nel gruppo un paio di persone sono in difficoltà. Dopo aver guadagnato qualche metro, recupera su di me anche il ragazzo che era più fresco di tutti, e allunga. Cerco di stargli dietro, ma sta andando in decisa progressione e non riesco a prendere il gancio. Arrivato al 16° ho circa una quarantina di secondi da difendere per essere in linea con il personale: so per certo di doverne perdere 20 nella salita all’argine del fiume, che tanto mi aveva fatto “male” due anni prima, gli altri invece me li devo conquistare tenendo il coltello fra i denti. Arriva il momento clou: seguendo perfettamente la lezione del coach (“tieni la cadenza ed accorcia il passo”) arrivo in cima senza patire troppo, e giro il 17° in 4.21. Devo adesso ripartire, rilancio l’azione puntando la seconda donna, circa 30 metri davanti a me, praticamente da 10km. Fatico ma non brillo, riuscendo solamente a fare un 4.11 al 18°. Mi accorgo nei due km successivi che la difficoltà dell’argine consiste nel fatto che non è assolutamente in piano, ma è una leggera e continua ascesa fino al Km 20. Il 19° è in 4.16, il 20° in 4.15. Il personale è sfumato, ma mi sono promesso di dare tutto quello che c’era fino al traguardo, anche perchè oggi ci si gioca un posto nelle premiazioni di categoria, ed anche un singolo sorpasso può essere importante. Dopo 5Km torno a girare a 4.07, ed il finale in paese è in continua spinta. Taglio il traguardo in 1.27.05, a 20 secondi dal personale, ma con la sensazione di aver dato tutto quello che c’era: gli ultimi 3Km sono stati veramente critici a livello muscolare e l’umidità a livelli massimi mi ha portato al limite dei crampi. Il piazzamento di categoria è soddisfacente (11° M40, quando prima della gara mi ero pronosticato una classifica intorno al 13-14°) ed il premio pure, che unito al pacco gara (asciugamano + cibo + medaglia) mi fanno tornare a casa decisamente contento della mattina passata sotto la pioggia.
Ottima come sempre l’organizzazione, con l’unica pecca finale delle docce fredde a fine gara. Mancanza pienamente giustificata dal blackout capitato in tutta Pontelagoscuro a causa del maltempo, tant’è che una volta all’arrivo avevo notato l’assenza del gonfiabile che solo 1h30 prima era presente al via. Sicuramente una gara da rifare.
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